mercoledì 9 luglio 2008

Ingegnere Chimico

Molto spesso ed anche di recente, in occasione di nuove conoscenze o semplicemente a cena con amici, si parla del proprio lavoro. Quando tocca a me è sempre un pò complicato cercare di far capire cosa fà un "Ingegnere Chimico".
Leggendo in qua è ed in là ho trovato un articolo di un collega giapponese che spiega benissimo la nostra professione.
Lo riporto con qualche commento e/o traduzione:


Japanese engineer Koichi Tanaka won the 2002 Nobel Prize in Chemistry for his work identifying and analyzing large molecules. He was the youngest winner of the chemistry award

"I titoli non si possono certamente discutere: "E'il più giovane vincitore di un AWARD per la chimica"

Question: What Is Chemical Engineering? What Do Chemical Engineers Do?

Answer: What Is Chemical Engineering?

Chemical engineering basically is applied chemistry. It is the branch of engineering concerned with the design, construction, and operation of machines and plants that perform chemical reactions to solve practical problems or make useful products.


"Lui dice che in pratica è un Chimico Applicato, io aggiungerei che quello che lo differenzia dal chimico è la scala. Dalle provette agli impianti produttivi c'è una bella differenza. In ogni caso l'ingegnere chimico: progetta, costruisce e rende funzionali macchine ed impianti per produrre e trasformare sostanze attraverso operazioni chimiche o fisiche."


What Is a Chemical Engineer?
Like all engineers, chemical engineers use math, physics, and economics to solve technical problems. The difference between chemical engineers and other types of engineers is that they apply a knowledge of chemistry in addition to other engineering disciplines. Chemical engineers sometimes are called 'universal engineers' because their scientific and technical mastery is so broad.

"Come tutti gli ingegneri, anche quelli chimici, usano la matematica, la fisica, l'economia per risolvere dei problemi tecnici. La differenza con gli altri tipi di ingegneri è che i chimici applicano nel loro lavoro anche delle conoscenze di chimica in aggiunta alle altre discipline dell'ingegneria.

Gli ingegneri chimici, a volte, sono chiamati ingegneri universali per via della loro formazione completa in tutte le discipline dell'ingegneria.

Grazie al collega .........un anedoto: Un mio professore di Principi d'ingegneria chimica sosteneva che il primo ingegnere chimico esistito fosse nient'altro che "Nostro Signore" chiedo perdono per lui..... "


What Do Chemical Engineers Do?
Some chemical engineers make designs and invent new processes. Some construct instruments and facilities. Some plan and operate facilities. Chemical engineers have helped develop atomic science, polymers, paper, dyes, drugs, plastics, fertilizers, foods, petrochemicals... pretty much everything. They devise ways to make products from raw materials and ways to convert one material into another useful form. Chemical engineers can make processes more cost effective or more environmentally friendly or more efficient. As you can see, a chemical engineer can find a niche in any scientific or engineering field.

"Cosa fanno gli ingegneri chimici: .......tante cose. In realtà in italia fanno poco perchè tutte le belle cose descritte dal collega non esistono più. L'industria chimica è stata smantellata, la farmaceutica idem. L'unica cosa è davvero andare all'estero, specialmente nei paesi emergenti, dove la richiesta di nuove produzioni e quindi di impianti è notevole.

Come dice nell'articolo, nel finale, parafrasando l'illustre collega: è davvero una nicchia quello che in Italia un ingegnere chimico riesce a fare." In realtà non ci possiamo lamentare questa è una delle professioni, tra quelle della scienza applicata, più belle che esistano. Richiede un ottima preparazione in tante discipline scientifiche e tanta fantasia ed immaginazione nel proprio lavoro che ogni giorno è sempre diverso.

Grazie a tutti

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti Ing,
da come ne parli, sei molto affezionato al tuo lavoro!!
E il tuo collega nipponico rende bene l'idea...
Purtroppo anche per la realtà italiana: ai tempi di mio padre la chimica italiana faceva scuola nel mondo.

Devo dire che la chimica è un pò complicata, dai miei ricordi scolastici, ma si, era molto affascinante, perchè in fondo è alla base di tutto.

Certo che Voi ingegneri, siete un pò di fuori...comunque!!!
Ma comunque da frequentare.
Ho amici ingegneri...

"Fra mogli...
-E tuo marito come sta???
-È ancora ingegnere, ma sta cercando di guarire...."

Nicola Celiberto ha detto...

Grazie per il commento Anam.
La chimica italiana ha inventato tante cose tra le quali il moplen che fa parte della nostra vita quotidiana. Il prof. Natta ha vinto il nobel per la chimica grazie a ciò.
Io non amo il mio lavoro in particolare ma sono grato ad esso per la possibilità che mi dà di capire un pezzo della realtà che mi circonda.

Anonimo ha detto...

Spesso gli studi fatti non trovano la realizzazione nel mondo del lavoro....
ma il lavoro, è comunque una parte della nostra vita.
Importantissima, ma una parte.
Poi c'è la famiglia, gli amici... quelli che sanno scaldarti il cuore, che ti danno respiro ad una giornata solo bevendoci insieme qualcosa. Tu sei sposato ed hai una bimba, quindi la famiglia sarà al primo posto.
Io non ho uan famiglia mia, ma tengo molto ai miei amici.
Ci tengo, e loro, quelli veri, tengono a me. Sono pochi, una ragazza che è cresciuta con me, una sorella, ed un ragazzo che ho conosciuto da poco, ma che non cambierei con niente.
Anche attraverso questi legami si riesce a capire un pezzo della relatà che ci circonda. A volte anche attraverso il dolore di chi ti circonda, a volte atraverso un semplice sorriso.

Qualcuno ha detto...
"Se l'allegria ti fa compagnia in cucina, la tristezza riposa sul letto"....
bacio

Nicola Celiberto ha detto...

E' vero la famiglia per me è al primo posto anche se la mia d'origine l'ho lasciata a 19 anni per poter costruire una vita come volevo.
Gli amici sono importanti ma secondo me non possono dare ciò che un fratello, un genitore, una moglie od un figlio possono dare.
Gli amici spesso condividono con te dei momenti felici e molto meno quelli infelici come è giusto che sia.
La famiglia è un impegno grandissimo altrettanto grande è la felicità che ti regala.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace Ing., ma non sono d’accordo con te.
Non sulla famiglia, ma su quello che dici degli amici.

Il mio migliore amico l’ho conosciuto in un momento orrendo della mia vita. Mi è stato accanto come meglio ha potuto, con una presenza che non avevo mai trovato altrove. Presenza, non invadenza.
Mi ha aiutato molto. Malgrado avesse i suoi problemi.

Ora che lui ha bisogno di una mano, provo ad aiutarlo io. Ma non la vedo come un’occasione.
Se la vedessi così, dovrei spararmi, perché penserei solo a me stessa.
Anche fra gli amici, scegliamo quelli a cui possiamo dire certe cose invece di altre.
Magari proprio perché vede delle difficoltà, un amico può non dirti altre cose per non appesantire troppo una situazione già complicata.
Io faccio così. Se vedo troppa tristezza, non appesantisco di più la cosa. Se poi il mio amico si apre, vuol dire che possiamo parlarne. La tristezza, ma secondo me anche la felicità, sono attimi molto privati.

Un mio amico teneva molto ad una persona. Stava andando tutto bene, poi l’invadenza di altri ed il veleno sparso gli hanno allontanati.
E lui ha preferito ritirarsi, per non creare altre tensioni. A volte l’affetto per una persona cara, un’amica, si manifesta anche allontanandosi da questa.
Se questa amica vorrà, lo troverà, come l’ho trovato io.

Ma questi sono solo casi… e come mi insegnano gli ingegneri, potrebbero essere le eccezioni che confermano la regola che proponevi tu.
Scusami, ma io preferisco le eccezioni;-)

Un bacio elettronico a te, e agli amici di penna.
Un bacione vero alla tua piccola figlia.

Domani vedrò il mio amico. Penserò a questo discorso e gli darò un bacio ed un abbraccio vero.
Sono sicura che riconoscerà un pensiero dolce. E lo ricambierà. Come solo un amico sa fare:)

Anam

Anonimo ha detto...

Buona notte a te, che sei così lontano.
E più che siamo distanti e più ti voglio bene.
Alzo le braccia alla luna, e il mio pensiero più dolce
Ti arrivi come una brezza leggera.

Tu lascia aperto il cuore e ti arriverà.
Tu lascia aperto il cuore e ti arriverà.

Buona notte a te, che sei così lontano.
Che questo mio amore voli su mari infiniti e terre nebbiose.
Si alzi e si abbassi come le stelle al mattino, ma non si perda mai
E passando di cuore in cuore arrivi al tuo e lì si riposi.

Tu lascia aperto il cuore e ti arriverà.
Quel tuo povero cuore così ferito
Rotto, disprezzato e gettato via.

Ma le parole più dolci sono quelle che ancora non ti ho detto.
E le carezze più leggere sono quelle che ancora devo darti.
E gli abbracci più forti sono quelli che ancora non ti ho fatto.

Ed io arriverò oltre ogni limite per arrivare a te.
Tu lascia aperto il cuore ed io arriverò.

Tu lascia aperto il cuore.


Anam

Anonimo ha detto...

Nota tecnica. Ti faccio presente che c'è un piccolo errore nell'indirizzo per andare nel blog della "musica per gioco".
L'indirizzo esatto è "www.musicapergioco.blogspot.com"
Saluti.

Anonimo ha detto...

Grazie Topanga.
Tra l'altro quel link manda in un sito dai contenuti discutibili..

Anonimo ha detto...

Mi sono appena laureato in Ingegneria Chimica. Durante gli studi ho avuto modo di subire la vastità degli insegnamenti (di chimica c'è veramente una miseria). Non mi sono apparsi però di grande stimolo: è stata un'abbuffata in ordine casuale in cui tutto viene mescolato e niente ha più il suo gusto. Per il futuro spero di imparare qualcosa di utile e magari anche "bello".

paolo ha detto...

Ciao Nicola ho 18 anni e mi sto diplomando come perito chimico.
Vorrei frequentare l'università è laurearmi in ingegneria chimica ma sia per problemi economici (anche perché l'università più vicina è Napoli a 400 km) e anche per altri miei problemi sono indeciso.
Vivendo in un territorio abbandonato da Dio ho già messo in conto che una volta laureato dovrei andare a lavorare al nord o all'estero.
Avendo vissuto già tutto questo cosa mi consigli ?
P.S. complimenti per tutto e grazie.

Nicola Celiberto ha detto...

Ciao Paolo

grazie per aver scritto su questo post.
La tua storia si intreccia con la mia in momenti storico economici molto diversi. Ai miei tempi un ingegnere chimico non aveva difficoltà a trovare lavoro, quindi tutti i sacrifici fatti trovavano una giustificazione nel risultato finale: un lavoro dignitoso e la possibilità di fare quello per cui avevi studiato. Ora ė difficile per tutti, anche per i laureati ed anche per noi ingegneri quindi diventa difficile incoraggiare allo studio senza essere sicuri di avere un avvenire migliore.
C'ė da dire peró che prima o poi le cose cambieranno e sicuramente profili professionali piû alti saranno sicuramente favoriti. La cosa importante però ė quello che tu vuoi fare e soprattutto quanta fiducia hai nei tuoi mezzi e sulle possibilità che hai ora e su quelle che potresti avere in futuro. Io ti auguro ogni bene e qualsiasi scelta tu faccia falla anche con il cuore e non solo con la razionalità: insegui ciò che vuoi e non arrenderti mai.