martedì 28 giugno 2011

Chimica ed Energia


ALBERO DEL PETROLIO


L'argomento energia è sempre alla ribalta.
Ora che il nucleare in Italia è stato bocciato sarà sempre più corsa alle cosiddette fonti rinnovabili.
Inutile farci illusioni non sarà mai possibile trasformare il vento o le radiazioni solari nel quantitativo enorme di energia di cui abbiamo bisogno.
Ben vengano le fonti rinnovabili ma inutile sperare saremo sempre dipendenti dal petrolio e dai suoi derivati .
Quanti di noi si sono mai chiesti cos'è il petrolio e quali sono le tecnologie che ci consentono di convertirlo nei comuni "carburanti" che usiamo per produrre l'energia quotidiana. Chi si è posto mai il problema di come un liquido, denso, scuro e sporchissimo, possa finire nei motori delle nostre macchine nella sua forma raffinata.
La chimica e l'ingegneria, ad essa applicata, permettono tutto questo. Il cosiddetto barile si trasforma attraverso impianti complessi e giganteschi nei comuni carburanti e non solo. La chimica del petrolio permette di ottenere le basi per la produzione di tutta una serie di sostanze organiche e non, le quali attraverso altre trasformazioni, costituiscono i materiali del nostro vivere quotidiano.
Tutta questa struttura genera sì inquinamento, ma ci permette di vivere in modo comodo ed agiato. Pensiamo solo ai medicinali che si ottengono per sintesi da derivati petrolchimici.
Bisogna lavorare e "studiare" affinchè questi processi siano sempre più performanti e meno inquinanti, ma diffidamo da chi ci dice che un giorno le fonti rinnovabili sostituiranno il petrolio è solo fantasia ed ignoranza ma soprattutto non è vero.


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