mercoledì 26 settembre 2007

Beneficienza

Carissimi amici che leggete il mio blog.
Come avrete notato nel mio blog si parla di svariate cose: un po' di chimica, un po' di musica, qualcosa d'interesse generale, la cronaca, etc..
Ora però vorrei, con questo post, affrontare un argomento che mi sta molto a cuore: i bambini e la sofferenza.
Io penso che i bambini siano il nostro futuro e vederne uno soffrire è un'offesa alla dignità umana. Purtroppo nel mondo sono più i bimbi sofferenti che quelli che stanno bene. Cosa possiamo fare noi? Poco, purtroppo e su questo non voglio dilungarmi.
Ho un caro amico e collega che vive ogni giorno a contatto con una rarissima malattia genetica, ha colpito il suo bambino dalla nascita e lo costringe, quasi ogni settimana, a trasfusioni di sangue. Lui e la sua compagna sono costretti a notevoli sacrifici, per non parlare poi del piccolo paziente e della sua sofferenza.
Loro, insieme ad altri genitori, hanno costituito una associazione che in collaborazione con vari enti di ricerca si propone degli obiettivi pratici, di sostegno alle famiglie colpite da questo raro evento.
Pensate che nel mondo sono poche migliaia di persone quelle colpite da questa rara forma di anemia e quindi, come immaginate, le case farmaceutiche non investono in questo tipo di ricerca perché non remunerativa. Preferiscono vendere l'aspirina.
Nei prossimi giorni pubblicherò una lettera del mio amico con tutti i riferimenti a questa associazione. Per ora vi metto solo il link http://www.diamondblackfanitalia.org/
Grazie a tutti

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo il mondo moderno corre dietro solo alla speculazione ed è l'ennesima vergogna.
Contate sempre sulle persone che vi voglione bene e che vi pensano sempre, me compresa.
Un grande abbraccio a tutta la famiglia di cui si parla.

Anonimo ha detto...

Il rapporto verso il malato è strano. Sembra che chi è malato faccia parte di un altro mondo.
Spesso non si pensa al malato, ma alla malattia. Alla cura. Il paziente diventa un numero, ed il suo nome è quello della malattia che ha.
Cosa ha il tale? Ha questa cosa. E quando lo troviamo, evitiamo anche di parlare.
Ho un amico che non sta bene. La sua malattia lo porterà a prendere delle scelte per niente facili. Non ha voluto dire niente se non a pochi, fra cui io.
Ma adesso è costretto a vedere le cose in modo diverso.
Questo si è l’altro mondo.
Nei discorsi fra noi capita anche che mi confidi i suoi timori.
Sa che poi starà a lui e non ad altri. Non cerca compassione. Cerca amicizia. E l’amicizia non è compassione. E viceversa.
Non è il malato che cambia mondo. Siamo noi che lo emarginiamo.
Un saluto ed un augurio a tutti questi bambini e ai loro genitori e amici, che possano essergli sempre vicino.
Caro Ingegnere, vediamo, nel nostro piccolo, cosa fare per questi angeli caduti in volo.
Un bacio. A loro e al mio amico.