lunedì 20 agosto 2007

Chewing gum

Preso dalla Repubblica del 20 agosto 2007

LONDRA - Già 5mila anni fa esisteva il chewing gum. E un po' come quelli moderni, che cercano di combattere la carie o alleviare i sintomi del mal d'aria, aveva scopo curativo. In un sito neolitico di Kiriekki, in Finlandia, una volontaria in forze al gruppo di ricerca dell'Università inglese di Derby ha trovato un pezzo di resina con ben visibili segni di denti. Il blocco scuro, ricavato da corteccia di betulla, è il più antico del genere mai rinvenuto ed è straordinario perché i segni della masticazione sono ben evidenti. La pratica di masticare corteccia o resina nell'epoca preistorica era già stata accertata e confermata anche dagli usi di molti gruppi etnici dei nostri giorni. La masticazione di foglie o di derivati dalla corteccia degli alberi, come nel caso della coca sulle Ande, o del chat in Yemen, aveva in origine scopo curativo e la medicina è alla base anche dell'uso della resina da parte degli uomini del neolitico. Nelle resine sono infatti contenuti i fenoli, conosciuti da sempre come ottimi antinfiammatori naturali, e la resina in questione sarebbe stata ottenuta riscaldando la corteccia di betulla. Una volta separata, la resina veniva bollita e nel raffreddarsi ridiventava solida, una bella pallina pronta da masticare per alleviare le infiammazioni delle gengive e del cavo orale in generale.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mah va????
Io posso solo dire che ho masticato foglie di coca per venticinque giorni!!!
Sulle gengive non posso dire niente... ma su tutto il resto il beneficio è stato notevole.
Provare per credere...
bye bye
GM

Anonimo ha detto...

Il ritrovamento del chewing gum (a me piace più gomma da masticare) dimostra veramente che non abbiamo inventato niente di nuovo!!!
Tutto è sempre stato e tutto sarà.
Cambia il viaggiatore, ma non il viaggio.
Per il popolo indiano il filo non ha inizio o fine, ma è un cerchio che si rinnova.
In fondo anche nella nostra cultura abbiamo l’uroborus...
Ok, questa è un’altra storia!
Non ci perdiamo!!!
Siamo un insieme di vite precedenti(come la chiamava il vecchio Darwin? Evoluzione??)
Ma noi non ce ne rendiamo conto.
E ognuno ha il suo viaggio da fare, ognuno il suo cammino.
E passando lascia delle tracce qua e là: un saluto o un sorriso.
E qualcuno vede queste tracce e decide di fare alcuni passi al nostro fianco.
E fin qui sembra tutto facile. E invece la teoria è molto diversa dalla pratica.
E anche se scriviamo libri su libri pensando di spiegare quello che non si può spiegare in realtà non vediamo la soluzione più semplice. La nostra umanità, con i propri limiti.
E così andiamo avanti...per un po’.
E continuiamo a lasciare tracce.
Anche una gomma masticata...
A volte è sufficiente!!
GM

Anonimo ha detto...

Io vado avanti nel mio viaggio,
ed perderti è più di prenderti.
Non c’è viaggio
senza un sogno né un mistero
senza la fede né eresia
senza sole o senza luna
senza le onde di un veliero
senza il vento sulla faccia
senza un porto da lasciare
ed un porto da trovare
Io vado via!
E non ti porto con me.
C’è un viaggio che ognuno fa solo con se
senza un destino, perché non è che si va vicino.
Se la sorte rivolesse ciò che ho speso,
io non sarei mai così forte per il suo peso.

Ti lascio ma senza perderti
e ti perdo un po’ anche se poi
lasciarti è un po’ perdermi.
ANAM

Anonimo ha detto...

Io sono via
con un pensiero di te immenso
e un nuovo senso di me.
GM