giovedì 13 settembre 2007

Il Caffè

Succede spesso di non sapere dove andare e cosa fare. Di avere l'impressione di essere fuori posto e di non trovare risposte a ciò che vogliamo, in questi casi una fumante tazzina di caffè, solitamente, rimette tutto a posto e schiarisce le idee. Se poi ci aggiungiamo un quadretto di cioccolata allora il tutto sembra cambiare prospettiva e la visione grigia del mondo diventa rosea.
Ovviamente è un discorso semplicistico e poco profondo, quello che volevo dire è che a volte ci fissiamo su un punto vista, una posizione, un punto fermo e lì rimaniamo in eterno dilemma. Sarebbe forse utile cambiare prospettiva ed il break di un caffè può aiutarci in questo.....allora vado.
Buon caffè a tutti.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo non posso prendere più caffé, e questo non mi aiuta.
Beh, mi mancherà. Non è facile cambiare prospettiva. Sul lavoro o con le persone, è lo stesso meccanismo. Spesso il mondo che ci circonda ci giudica per quello che facciamo, per il titolo di studio che abbiamo e purtroppo per le parole dette da altri.
Quando vado in vacanza in terre lontane, trovo gente che non sa niente di te e di cui non sai niente.
Allora le poche parole e gli sguardi ti permettono di instaurare rapporti, anche piccoli, che si basano solo sulla fiducia, senza tenere conto di tante altre cose.
È uno strano esercizio, il non essere più il sé a cui si è abituati, di non poter ricorrere a quel che si è stati, che si è fatto, ai legami che hai dove sei nato, per identificarsi.
Mi capita, e mi piace farlo. A chi può, consiglio di provare.
Una volta provato, l’esperienza acquisita può aiutare a muoversi in tante altre occasioni.
Purtroppo non è sempre possibile trovare quello che cerchiamo. Merita cercare comunque.
Cercare, cercare, senza stancarsi mai... auguri.
E ricordate: non si deve scavare mai sotto la X, ma a volte...

Anonimo ha detto...

La vita ci mette davanti a dei bivi. Gli affetti. Il lavoro. Le più svariate situazioni.
E la vita può essere vissuta solo in avanti.
Non è possibile modificare il passato e non sappiamo prevedere il futuro.
E in questo modo, non riusciamo a vivere il presente. Rimaniamo fermi e ci fissiamo su un punto, perdendo di vista il tutto.
Penso che le persone che a volte si sentono fuori posto sono anche quelle più sensibili.
A me capita di sentirmi fuori posto, di troppo, quando trovo persone con le quali ho dei sospesi.
Ho un caro amico che è stato ferito dal comportamento di una persona. Adesso anche la salute lo lascia piano.
Preferisce stare da solo, immobile. Eppure non dimostra niente all’esterno. Riesce ad essere fuori da se stesso, per non preoccupare chi gli è vicino.
Poi con me, l’altra sera, con una voce leggera e serena, mi ha detto che aspetta i fatti, aspetta che chi non ha capito capisca, con un rispetto che non ha ricevuto.
Malgrado i casini che ha, decide di dare l’unica cosa che per lui è diventata preziosa: il tempo. Mi domando se la persona che l’ha ferito si merita questo regalo. Se potessi l’avviserei, ma non la conosco.
La sua attuale immobilità su un punto diventa il sasso da cui spiccare il volo.
Mi ha guardato e mi ha sorriso, così dolcemente come non vedevo da molto.
Mi ha detto che quel tempo, poco che fosse, era per noi. E io me lo sono goduto tutto quel poco di tempo.
Pochi giorni dopo, dovendo prendere il treno, per fargli una sorpresa, l’ho aspettato. Quando l’ho visto non era solo, ma con una piccola ragazza dai capelli lisci.
Erano lì in piedi, da soli, nella stessa posizione, come davanti ad uno specchio e si guardavano senza dirsi una parola. Sorridevano e basta, ma non erano vicini. Eppure era come se parlassero!
Mi sono sentita di troppo! Se mi fossi intromessa anche per un saluto, avrei rotto un equilibrio che chissà quando si sarebbe ricomposto.
Mi sono fermata un attimo, quindi ho deciso di andare più in là. Era un’altra prospettiva: potevo fare felice un mio amico non trovandolo, ma lasciandolo.

La vita è buffa… il fermarsi senza sapere dove andare e cosa fare serve proprio all’esatto contrario.
Come il viaggiatore che si ferma sulla cima di una collina, si guarda intorno proprio per capire dove è arrivato prima di riprendere il cammino. Prende un sorso di caffé e riparte.

Mi è stato detto, e Vi riporto”E meglio è volere bene e perdere, che non aver amato mai e vincere.”
Secondo voi è così, o mi sono bevuta troppi caffé???

Buon caffé a tutti.
E per chi non può: Fai buon viaggio, amico mio.
ANAM

Anonimo ha detto...

Il tempo di un caffé!!!
Un piacere per il palato, un minuto con un amico.
Una parola tranquilla, un piccolo fatto accaduto il giorno prima.
Una risata.
Oppure una sigaretta dopo pranzo. Anche se non la fumo io.
O anche lo scambio di una semplice informazione.
Un attimo e poi riparti. Riaffronti i problemi, rimetti le cose al loro giusto posto.
Quando qualcosa sul lavoro non prende la piega che vorrei, mi fermo, faccio un’altra cosa.
Riprendo poi e supero, spesso, quello che sembrava un problema insormontabile.
Se non posso distrarmi, rimango in silenzio. Da solo.
Il silenzio è per me il momento migliore per decidere cosa fare. Anche se a volte non c’è più niente da fare.
Ogni cosa ha il suo tempo! Anche se a volte sembra che manchi il tempo.
Già!!!
Il tempo di un caffé!!!
Buona sorte.

Anonimo ha detto...

Ciao.
Hai ragione: il silenzio è d’oro. Dovremo riscoprire il silenzio.
Ma solo se il silenzio serve a scegliere il movimento migliore da compiere.
Il film che mi hai consigliato, “Tutte le mattine del mondo” è bellissimo. Grande Gerard.
Ti vedrei bene da solo in una limonaia, a suonare il piano, nel tuo caso.
So che Il concerto di Mozart K488, è il tuo preferito!!!
È detto il concerto del silenzio. Visto che non vai a caffé, ti consiglio di fare pausa con il secondo movimento, l’adagio.
Anzi invito tutti quelli che possono ad ascoltarlo.
Chi non ce l’ha se lo faccia prestare!!!
Ciao a tutti. Ci troviamo qui.
Intanto mi faccio una pasta alla panna ed un caffé. Poi a lavoro...
ANAM

Anonimo ha detto...

"A volte i silenzi non possono rimanere zitti."
Ecco perchè ci poniamo delle domande.
Troviamo qualcosa che ci attira, che sentiamo familiare, ma poi la confusione che ci circonda ci distrae.
Non è facile ascoltare quella vocina che leggera ci pone delle domende. Dai tempi dei tempi.
Possiamo decidere di vedere le cose da un altro punto di vista.
Può funzionare o no, ma forse provare è meritevole.
Certo provando si può fallire, ma non provare ci rende poveri.
per te saranno troppi caffé, per me l'astinenza.
Ma la panna... humm!!!

Anonimo ha detto...

Provare, anche sbagliando, ci da la possibilità di metterci in discussione.
Chi non si mette in discussione oggi, è destinato a scontrarsi poi con le proprie paure.
Sentire di essere fuoriposto è nella natura umana.
Hai ragione GM, merita provare. Meglio un rimpianto che un rimorso.
ANAM, ci sono persone che non si accorgono quando sono di troppo, rovinando tutto. Dovrebbero fare pubbliche scuse, avrebbero da guadagnare dalle persone offese.
Per fortuna non appartieni a quella categoria. Aiuta il tuo amico meglio che puoi. Cerca di metterlo in contatto con la persona che l'ha ferito. Le parole sono la prima cura di ogni male.
Il Tutore del blog, che ne pensa???

Anonimo ha detto...

Io penso che discutere faccia bene sempre.
Ognuno ha la sua strada da seguire e quando il sentiero ti porta da altre parti,che non coincidono con quelli degli gli attuali compagni di viaggio bisogna avere il coraggio di ammetterlo e l'intelligenza di capirlo. A questo punto uno può scegliere cosa fare.
"Non esistono buone o cattive strade, ogni strada è solo una strada. Uno deve chiedersi questa strada ha un cuore? se sì conviene seguirla altrimenti è meglio cambiarla e provarne un'altra"

Ciao a tutti

Anonimo ha detto...

Sono d’accordo con te, Anonimo. A volte punti di vista diversi ti allontanano dalle persone che in quel momento ti sono accanto.
Poche parole con calma possono risolvere tante situazioni complicate, o almeno alleggerirle.
Ma vale la pena solo se sono parole dette senza voler ferire.
Se non c’è la volontà di rimediare alle offese fatte, le strade sono destinate a prendere direzioni diverse.
ALEX

Anonimo ha detto...

"Un caffè forte e abbondante mi tiene sveglio. Mi da un calore, una forza insolita, una sofferenza non priva di piacere. Preferisco più soffrire che essere insensibile".

Anonimo ha detto...

Io non so niente di niente,
e poco ho da spiegare
qui niente è facile
e spesso cambiano le regole
ma se puoi non negarti mai
bisogna rischiare di perdere
per vincere ogni tanto.
Non c'è bene senza male.
Non c'è speranza senza delusione.
Non c'è parola senza sentimento.
Non c'è affetto senza risposta.
Non c'è amicizia senza lacrima.

Buona sorte

Nicola Celiberto ha detto...

E' vero bisogna rischiare di perdere per poter vincere.
Lo sport, ad esempio, è così. Non sempre vince il più bravo ma chi è più astuto ed è disposto a rischiare ma soprattutto chi sa mettere in campo tutto ciò che sa fare.
Nella vita è così bisogna buttarsi e mettere in campo tutte le proprie potenzialità solo allora si potrà vincere e qualora si perdesse: nessun rimpianto, c'è ancora un'altra partita da giocare.

Anonimo ha detto...

Bella discussione.
Grazie a tutti.
A presto.
Allora buon viaggio...

Anonimo ha detto...

In questa vita fatta a scale
dove salire è anche cadere
saremo con l’anima tra i denti.
E allora sconfitta o vittoria,
disfatta o tutta gloria
in questa vita dove si gioca la partita
noi combatteremo dal fondo alla cima
dalla sera al mattino.
Noi combatteremo fino all’ultimo omino!!!

Au revoir.

Anonimo ha detto...

Ne approfitto, per fare gli auguri a un amico in comune.


Un minuto di raccoglimento:
domani si accende un sogno!!!
Conta fino a cento, soffia e torna a vivere
perché ha bisogno di spazio il tuo cuore tondo.
Dagli libertà, dagli il via, che non sia mai più qua.
Ognuno ha il suo viaggio, che fa solo con se,
perché non è che si va vicino.
Prendere o lasciare, si comunque vada non come vorrai.
Le cose cambiano per vivere e vivono per cambiare.
So che il tempo non ci disconoscerà,
non di più di tutto il poco che potrai.
Non hai chiesto mai qualcuno che ti desse niente
ma che lo dividesse con te.
Troverai altri volti dove riconoscerti,
e foglie gialle da calpestare.
Vedrai cieli da asciugare e sentirai cuori da scaldare.
Camminerai a lungo accanto a chi ti vuole,
senza intralciarlo mai.
Vedrai ancora mari profondi in occhi di cielo,
e sentirai il profumo dei ricordi in un tempo nuovo.
Se andrai lontano fai che non sia troppo fuori mano
oppure trova un posto irraggiungibile.
So che ti volterai, se ti chiederanno Tu come stai?
Forse non ci troveremo più qui ma sono certa,
sarà in altri istanti che non perderemo.
Che vuoi che sia, sia che sia si,
sia che sia no, lascia che sia così.
ANAM