Veloce e misterioso
Quando ci alziamo la mattina e leviamo il latte dal frigorifero, per averlo bello caldo ci sono due possibilità: lo mettiamo in un pentolino e vi accendiamo sotto la fiamma del gas, oppure lo versiamo direttamente nella tazza e infiliamo questa in un forno a microonde. Nel primo caso dovremo aspettare diversi minuti senza distrarci: se il riscaldamento dura poco, il latte non si scalda abbastanza; se al contrario ci dimentichiamo di averlo messo sul fuoco, trabocca, imbratta il piano di cottura e ci fa correre gravi rischi, perché la fiamma può spegnersi e allora il gas invade la stanza, generando con l'aria la ben nota miscela esplosiva.
Se invece usiamo un forno a microonde, impostiamo il tempo desiderato, trascorso il quale il riscaldamento cessa automaticamente. Secondo i modelli e la potenza impiegata bastano un minuto o due e il latte è bello caldo. La tazza però, è rimasta fredda o s'è appena intiepidita: solo se aspettiamo altro tempo, il latte che c'è all'interno le cede po' del suo calore. Ma come fa il forno a scaldare solo il liquido e non il contenitore?
Il fuoco scalda direttamente il pentolino, e questo cede parte del calore al suo contenuto. Naturalmente la temperatura all'interno non è uniforme: sul fondo,che è contatto con la fiamma, essa è molto più alta che nel mezzo, tant'è vero che alla fine il pentolino resta incrostato dal latte surriscaldato. Le microonde, al contrario, scaldano direttamente il latte. Ma cosa sono queste famose microonde? Sono radiazioni elettromagnetiche, cioè di a simile a quelle che noi percepiamo come luce, ai raggi ultravioletti, ai raggi infrarossi, ai raggi X, alle onde radio . Detto questo, si tratta di vedere come funzionano in cucina.
All'interno dei forni a microonde domestici vengono emesse radiazioni con una lunghezza d'onda di qualche centimetro, che sono in grado d'influenzare alcuni tipi di movimento molecolare. Pensiamo a una singola molecola d'acqua. Essa può spostarsi nello spazio, ruotare su sé stessa e anche deformarsi per allungamento o accorcia mento dei due legami ossigeno-idrogeno (H -0- H) e allargamento o restringimento dell'angolo HÒH. Le microonde emesse dal forno trasportano l'energia adatta a far variare la frequenza del moto rotazionale; dunque la molecola, colpita dalla radiazione, assorbe quell' energia e si mette a ruotare più rapidamente: si dice che è eccitata.
Se invece di una molecola isolata consideriamo massa d'acqua, le varie molecole eccitate urtano poi molecole, e la loro energia in eccesso viene ceduta a queste ultime, che si mettono a spostarsi nello spazio con velocità maggiore. Come abbiamo visto sopra, il fatto che in media le molecole si muovano più velocemente, significa che la temperatura dell'insieme è più alta. Ecco dunque che le microonde possono scaldare bevande e anche cuocere cibi; in quest'ultimo caso, trascurando effetti secondari, possiamo dire che è ancora l'acqua in essi contenuta a scaldarsi, per poi cedere calore anche al resto.
Tratto da: G. Fochi "il Segreto della Chimica"- ed. TEA
3 commenti:
Conosco perfettamente il “mistero” del microonde. E malgrado lo utilizzi, e non solo la mattina, essendo figlio di contadini, mi rimane addosso un atavica avversione a quello che è tecnologico. Eppure lo sfrutto, in tanti modi, per riscaldare e per scongelare. Il mio è piccolo, ma comunque molto utile in casa.
L’importante è utilizzarlo correttamente. (Ehm, io ci scaldo il gelato)
Un uso diverso da quello prettamente culinario del microonde e non molto noto, ma non meno interessante, è l’utilizzo e gli studi che si stanno effettuando nel campo artistico. Si avete capito bene.
Infatti sono allo studio sistemi protettivi della salute dei nostri quadri più antichi.
Dato per scontato che si scalda il latte, ovvero la parte acquosa degli alimenti in genere, senza scaldare la tazza, che acqua non ne ha, si è bene pensato di salvare le opere artistiche in legno con un microonde.
In un microonde di opportune dimensioni, pari ad una piccola stanza, vengono posizionate le opere, e sottoposte a “docce ” di radiazioni elettromagnetiche.
Lo scopo, un po’ macabro, è quello di “cuocere” i piccoli animali che mangiano il legno, dai tarli ai cerambicidi più piccoli, senza danneggiare il legno, che contiene acqua ma in minor quantità.
Naturalmente ve la passo in maniera semplicistica, ma gli studi sono diversi chili, ve lo garantisco.
Sarà un po’ cattivo, ma almeno Piero della Francesca, Masaccio e Mantenga ringraziano. E dopo di loro, anche noi, che possiamo ancora ammirare e meravigliarci delle loro opere.
Se la cosa vi può interessare, dopo la teoria, passiamo alla pratica.
Ho qui sottomano una ricetta da fare con il forno a microonde:
PENNE CON POMODORO E PANNA.
preparazonine: 5 min
cottura : 6 minuti
riposo: 2 minuti
INGREDIENTI per 4 pers.
320 g di penne
300 g di pomodori pelati
100 g di panna
1 scalogno
prezzemolo
sale e pepe q.b.
1) In un recipiente di pirex mettete lo scalogno tritato finemente e i pelati fatti a pezzetti e ben sgocciolati
2) Cuocete per 3 min.
3) Aggiungete la panna mescolate e cuocete per altri 3 min.
4) Far riposare per 2 min. e poi frullate
5) Unite il prezzemolo tritato
6) Cuocete le penne in acqua salata, scolatele e condite con la salsa preparata
Questa ricetta si trova nel libro "IL GRANDE LIBRO DELLA CUCINA A MICROONDE"
Laura e Margherita Landa - Pietro Semino ed. De Vecchi.
Buon appetito a tutti.
Grazie Topanga..
..quando ce le fai?
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